Autore: Simona Napolitani

Avvocatessa, si dedica al diritto di famiglia da più di vent'anni per precisa scelta Ha voluto infatti conciliare lo studio delle norme giuridiche al benessere individuale,

Le famiglie di fatto stanno assumendo un ruolo sempre più significativo nella realtà sociale del nostro paese. Le coppie giovani o quelle ricomposte, a seguito di una separazione e di un divorzio, preferiscono instaurare una convivenza, anzichè consacrare l’unione, attraverso la celebrazione di un matrimonio, civile o religioso che sia. Com’è noto, in Italia, la famiglia di fatto non è regolamentata, non gode di una sua tutela giuridica, per cui i conviventi, anche dopo anni di condivisione di un percorso comune, nulla possono chiedere, l’uno all’altro, nonostante abbiano dedicato la propria vita alla cura della famiglia. Diverso è il…

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E’ certo che il principio del mantenimento del coniuge economicamente piu’ debole debba valere in ogni caso, senza distinguo tra marito e moglie, ma e’ anche vero che occorre una valutazione complessiva della situazione sia familiare, sia economica   Salta agli occhi questa recente decisione della Cassazione per il suo insolito contenuto. Si tratta di un nucleo familiare abituato ad un buon tenore di vita, in considerazione della disponibilità economica della moglie: lei titolare di un cospicuo conto corrente di oltre tre milioni di euro (derivanti dalla liquidazione di una quota di una società di famiglia, venduta dal padre, che…

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Non esiste un solo tipo di famiglia, possono coesistere altri modelli, rilevanti in quanto “formazioni sociali” E’ molto recente la pronuncia della Suprema Corte, secondo cui l’instaurazione di una famiglia di fatto, da parte dell’ex coniuge fa venir meno ogni legame con il tenore ed il modello di vita che hanno caratterizzato la precedente fase matrimoniale, e, pertanto, fa venir meno il riconoscimento dell’assegno di divorzio a carico dell’altro ex coniuge. La Cassazione ha affermato che il diritto del coniuge titolare dell’assegno non entra in uno stato di “quiescenza”, pronto a rivivere nel caso in cui la famiglia di fatto…

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L’assegno divorzile non richiesto in sede di divorzio, può essere richiesto successivamente Si dà il caso che chi decide di porre fine ad un matrimonio non voglia piu’ riaprire una dolorosa ferita. La legislazione e la giurisprudenza italiana non forniscono tale possibilità. Pochi giorni fa, la Cassazione ha affermato che “ l’assegno divorzile non richiesto in sede di divorzio, può essere richiesto successivamente, con il procedimento ex art. 9 L.Divorzio; il giudice in un procedimento di revisione dovrà esaminare i presupposti per il riconoscimento dell’assegno e non tenere conto delle mutate circostanze.”. Tale decisione, che, già ad un primo esame,…

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La nuova concezione della famiglia si muove verso orizzonti più ampi. Quanta confusione Se si pensa alle decisioni della magistratura, si dovrebbe ritenere che esse siano il frutto di un pensiero organico ed armonico, tale da disciplinare in maniera coerente le diverse fattispecie, relative alla famiglia, primo nucleo sociale, alla base di qualsiasi società. Bene, la Corte di Appello di Venezia, con una decisione, da poco riformata dalla Suprema Corte, ha negato al marito il diritto a chiedere il risarcimento del danno da perdita di lavoro domestico, per il seguente esplicitato principio “ non rientra nell’ordine naturale delle cose che…

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L’inviolabilità della dignità umana non riguarda solo le aggressioni fisiche, ma anche quelle psicologiche. Molte sono le fonti, anche internazionali, che affrontano il tema dei diritti civili, così la Carta europea dei diritti dell’uomo “ pone la persona al centro della sua azione”ed afferma che “la dignità umana è inviolabile”; i principi fondativi sono quelli della dignità, libertà, eguaglianza, solidarietà, cittadinanza, giustizia, considerati come “valori indivisibili”. L’inviolabilità della dignità umana non riguarda solo le aggressioni fisiche, c’è un’altra forma di violenza, altrettanto grave, che non è visibile ad occhio nudo, ma lascia tracce nella psiche delle donne che la subiscono,…

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Finalmente l’alienazione parentale non è riconosciuta La sindrome di alienazione parentale, comunemente chiamata PAS, sta ad indicare, a dire dei sostenitori di tale fenomenologia, quel disturbo che si manifesta quando un padre o una madre pongono in essere una serie di comportamenti diretti a demolire l’altrui figura genitoriale sino ad escluderla da qualsiasi rapporto con il figlio. Al punto tale che il minore, condizionato e pressato dal genitore così detto alienante, crea con lui un’ alleanza di fedeltà e pone in essere una condotta respingente nei confronti dell’altro genitore, che può giungere anche alla manifesta volontà di evitare incontri brevi…

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A seguito di una relazione tra persone non sposate può accadere che la donna aspetti un figlio. La paternità non è cosa facile e non tutti si sentono pronti di fronte ad una scelta così importante e fon-damentale per la vita di tutti noi, per cui alcuni uomini, venuti a conoscenza dell’evento, assumono una condotta contraria alle aspettative della futura madre e scompaiono dalla circolazione. E’ il caso di Roberto, figlio nato da una relazione di una coppia non unita in matrimonio e non riconosciuto dal padre, il quale, venuto a conoscenza dell’imminente nascita del figlio, ha interrotto ogni rapporto…

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