Autore: Maria Giovanna Farina

Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

Il nostro spazio vitale si è assottigliato e la prossemica ne deve tener conto, dal mondo siamo passati in esclusiva alla casa come rifugio contro il male. Il male come malattia. La nostra casa assume così ancor di più l’emblema del contenitore protettivo, la casa ci rappresenta e allo stesso tempo ci avvolge difendendoci dal pericolo mentre le altre persone diventano sempre più distanti e possibili portatrici di contagio. Contagiare è un verbo usato anche per dire il bene, quella persona mi contagia con la sua allegria, mentre ora la stessa parola dice solo la malattia che tanto ci…

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Il defunto, continuerà a vivere se lo si ricorderà e sarà un po’ come se ci fosse ancora una sintonia, una corrispondenza di amorosi sensi. In questi giorni è impossibile non convivere con la morte, anche se nessun nostro familiare è deceduto diventa normale pensare ogni giorno alla malattia che ci circonda non solo per paura del contagio, ma per una vicinanza a chi soffre per le perdita di un congiunto: oltretutto è impossibile rendere omaggio alla salma e partecipare al funerale. Come ci ha insegnato Freud, è necessaria una elaborazione del lutto che lui ha esteso ad ogni separazione, ma ancor…

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Le relazioni famigliari e il confronto tra generazioni, come è stato fin’ora. E come è adesso. In un’epoca in cui la famiglia sembra non essere più il centro della della nostra vita, la cellula portante della società, ci rendiamo conto della sua reale importanza. E ce ne rendiamo conto ancor di più quando le cose vanno male, quando i giovani sono troppo distanti dai genitori e vivono esperienze troppo rischiose. Obbiettivamente l’incomunicabilità tra generazioni è sempre esistita e in un certo senso deve essere così, staccarsi dai genitori è un passaggio obbligatorio per crescere e diventare adulti autonomi, quindi mettere…

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Siamo in pieno contagio corona virus e in tutta Italia nascono gruppi, fan club, che amano il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Uno di questi “Le bimbe di Conte” è un profilo Instagram seguito anche dalla Ferragni, incuriosita lo sto seguendo anche io. Non mi interessa dal punto di vista politico e dato che questa nuova tendenza è di altra natura mi lancio nell’analisi del fenomeno. Giuseppe Conte è uno dei politici più belli della storia della Repubblica, lo dicono in tante e non è necessario avere lenti spesse per rendersene conto, ma lui è andato oltre diventando un sex…

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In questo momento storico, progettare il futuro è una risorsa per poter vivere senza ansie un presente di immobile e pesante quotidianità Cos’è un progetto se non un sogno che parte dall’esperimento mentale? Il fisico e filosofo Ernst Mach (1838-1916) che tutti conosciamo per i suoi studi sulla velocità del suono, sottolineò che tutto nasce da uno sperimentare soggettivo, tra noi e noi. Ci parlò di esperimento mentale appunto. Facciamo un esempio tratto dalla nostra vita quotidiana. La disposizione dei nostri mobili della sala da pranzo non ci soddisfa più, cosa facciamo? Spostiamo alla rinfusa tutto creando caos? Forse ci…

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Non possiamo più abbracciarci, darci la mano come segno di saluto o di pace, dobbiamo rinunciare anche al bacio fraterno e amicale. Il corona virus ci impone, attraverso i decreti legge, di mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro e noi dobbiamo rispettare queste regole per non diffondere l’epidemia. Sappiamo che tutto ciò avrà una fine, si spera il più presto possibile, ma nel frattempo dobbiamo rinunciare alla nostra spontaneità tutta italiana di gesticolare per non invadere quella parte di noi che la prossemica definisce “sfera intima”. Noi italiani abbiamo l’usanza di toccare il nostro interlocutore, per sottolineare…

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Non dobbiamo avere paura della paura ma solo del non saperla sfruttare come risorsa imprescindibile, come capacità non solo di fuggire i pericoli ma di riconoscerli per prendere precauzioni. La questione Corona virus ha messo in primo piano la fragilità delle persone, si parla di paura, ansia e panico, termini che hanno significati precisi e, seppur possono apparire sinonimi, in realtà indicano diversi stati interiori. La paura è un’emozione primaria presente negli uomini ma anche negli animali ed è utile per affrontare con equilibrio la vita, la paura infatti ci avverte quando siamo in prossimità dei pericoli. Stiamo parlando di…

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La globalizzazione non deve far paura Nel 1492 Cristoforo Colombo, partito da Palos in Spagna con l’idea di andare nelle Indie circumnavigando il globo, si imbatté inaspettatamente nelle sconosciute Americhe decretando così un cambiamento epocale nella storia dell’umanità. Che vi piaccia o no ha creato il villaggio globale ancor prima di Internet, certo non si poteva chattare dall’Europa in tempo reale con i popoli presenti nel nuovo Mondo, ma colonizzandoli si è dato un segno inequivocabile del predomino europeo globalizzante. E l’Africa? A quella ci avevano pensato già i Romani con le guerre Puniche ancor prima di Cristo. Tornando a…

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