Autore: Angela Carta

28 anni. Dopo due anni come operatrice di uno sportello anti-violenza e un anno di volontariato in Ungheria come youth worker, ho scelto di diventare educatrice professionale. Già specializzata in Tutela dei Diritti Umani, mi occupo oggi di HRE, violenza di genere, educazione videoludica e attività di gioco e team building.

La storia dell’interruzione volontaria di gravidanza in Polonia è lunga e complessa. Proposte di legge e modifiche si sono rincorse per anni, fino al 1993, quando una legge è stata finalmente approvata e si è rivelata – per lo meno sulla carta e nelle aspettative – in linea con la maggior parte delle legislazioni europee. La normativa attualmente in vigore prevede infatti la possibilità di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza in tre casi: malformazione del feto (per anomalie genetiche incompatibili con la sopravvivenza del concepito), quando la gravidanza è conseguenza di uno stupro, e infine se la vita della…

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L’Equal Pay Act, prima legge sul raggiungimento della parità salariale adottata in Islanda nel 1961, è un po’ l’incipit della storia di un paese che ha sempre fatto delle pari opportunità una bandiera, con l’obiettivo, fino ad ora non ancora raggiunto, di eliminare definitivamente il gender gap tra uomini e donne, mantenutosi sempre attorno al 15-16%. Parliamo di una giovane terra che ha vissuto intensamente attività sindacale e fervore femminista, culminati il 24 ottobre del 1975 in uno sciopero organizzato dal movimento femminista Calze Rosse, che aveva visto il 90% delle lavoratrici incrociare le braccia invocando la parità. Sarebbe…

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Siamo arrivati alla fine di questo 2017, ed è più che lecito domandarsi cosa ci resta, quali obiettivi abbiamo raggiunto, se ne abbiamo raggiunti, e cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo anno. Data la quantità di argomenti, è difficile procedere con un ordine preciso. Inizierei dalla violenza sulle donne: il 2017 riconferma i dati che già conoscevamo, secondo i quali, in Italia, ogni tre giorni una donna viene uccisa dal partner, dall’ex, da un conoscente o da un qualsiasi altro membro della famiglia (generalmente della cerchia più ristretta) e per quanto ci si possa aggrappare a quell’una, due unità di differenza…

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Siamo arrivati quasi al termine di questo 2017, e – come ogni anno – il “Time” dedica una delle sue copertine alla “persona dell’anno”. È ironico, quasi, che venga dedicata alle splendide donne che hanno con coraggio denunciato gli abusi subiti ad Hollywood e oltre la copertina di un giornale chiamato “Time”, tempo, momento, epoca, proprio quando il fattore tempo sembra averle discriminate maggiormente e rese oggetto di speculazione e gossip. Le cinque donne immortalate sono Ashley Judd, tra le prime ad aver accusato il produttore cinematografico Weinstein di molestie; Adama Iwu; Taylor Swift, cantante che ha portato in tribunale…

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Questa data ha un alto valore simbolico. Ci ricorda che tutto il mondo – almeno per un giorno – apparentemente combatte unito contro la violenza sulle donne. Nei restanti 364 giorni dell’anno, ci sono donne e uomini impegnati nel contrasto quotidiano alla violenza di genere, spesso in assenza di mezzi, risorse economiche e supporto anche solo morale. Il pensiero va ai numerosi, necessari, centri antiviolenza italiani: rifugi e luoghi di ascolto animati dalla volontà e dalla dedizione di operatici formate e piene di dedizione e passione, troppo spesso lasciate sole dalle amministrazioni locali e dai governi nazionali. Questo post, però,…

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L’orologio biologico non solo si è fermato, ma è bloccato fra due contraddizioni: lo scarso rispetto per le scelte individuali e il parco sforzo politico nel garantire concrete possibilità di accedere alla genitorialità. Dell’orologio biologico si parla spesso e da tempo, ed è l’unico che – quando fermo – non segna la stessa ora due volte al giorno: è adesso, in un altro momento o mai, ma le sensazioni si diversificano in base a numerosi fattori, cambiano con noi. Si sceglie di ascoltarlo, o forse si sceglie di credere che esista, nonostante sia indiscutibile che ad un certo punto della…

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È sempre una sconfitta quando, anziché parlare di nuove misure e strategie per sconfiggere abusi e discriminazioni, ci si ritrova a denunciare il proliferare di nuove forme di violenza. È il campanello d’allarme di una situazione che si fa sempre meno gestibile. E così si scopre che una donna non deve più temere “soltanto” violenze all’interno della relazione, non deve più preoccuparsi “solo” di subire uno stupro mentre percorre la via di casa nel cuore della notte. No, il fenomeno del “pull a pig” rischia di rendere spiacevole e traumatica anche l’esperienza del corteggiamento. In breve, un gruppo di giovani…

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Quello della persecuzione dei Rohingya non è un fenomeno nuovo, ma riaccende i riflettori su un tema spesso dibattuto, lo stupro di guerra. L’ONU parla di “pulizia etnica”, e si consuma al contempo un ulteriore dramma, quello delle tante donne che finiscono vittime di violenze e abusi lungo la strada che dovrebbe condurle verso una qualche libertà, e che le riduce spesso a ombre e simbolo di un odio razziale che percorre il mondo in ogni suo angolo. La Birmania non ha mai desiderato avere attorno i Rohingya in quella che invece sembra esser sempre stata la loro terra d’origine,…

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